Se hai mai comprato un paio di scarpe da corsa — o anche solo letto una recensione online — probabilmente ti sei imbattuto in parole come “drop” e “stack height”.
Magari ti sei chiesto: “Ma che cosa vogliono dire, esattamente?”
Tranquillo: non sei il solo. Questi due termini sono molto usati nel mondo del running, ma spesso generano confusione.
In questo articolo ti spiego in modo semplice che cosa sono, come influenzano la corsa e come scegliere il giusto equilibrio per te.
Partiamo dal famoso drop.
Il drop è la differenza di altezza tra il tallone e la punta della scarpa.
In pratica, misura di quanti millimetri il tallone è più alto rispetto all’avampiede.
👉 Esempio:
Se il tallone è alto 30 mm e la punta 20 mm, il drop è di 10 mm.
Sembra una piccolezza, ma cambia molto il modo in cui il piede tocca terra e come il corpo assorbe l’impatto durante la corsa.
Ci sono tre categorie principali di drop, anche se non esistono regole rigide:
È il più comune nelle scarpe da corsa tradizionali.
Offre più ammortizzazione sul tallone e tende a favorire un appoggio posteriore (heel strike).
Ideale se:
corri principalmente con appoggio di tallone,
vuoi proteggere tendini e polpacci,
sei alle prime armi o ti piace la sensazione di comfort sotto al piede.
Esempio: molte scarpe da running “classiche” tipo Asics Gel o Brooks Ghost hanno un drop di 10-12 mm.
È una via di mezzo.
Favorisce una corsa più naturale, con un appoggio più centrale (mesopiede), e riduce lo stress sul ginocchio.
Ideale se:
hai già una buona tecnica di corsa,
vuoi transizionare verso uno stile più efficiente,
cerchi equilibrio tra comfort e sensibilità.
Esempio: scarpe da trail o modelli da allenamento moderno (come Hoka Clifton o Saucony Kinvara).
Qui entriamo nel mondo del natural running o barefoot style.
Il piede lavora quasi come a piedi nudi, e il tallone non ha praticamente rialzo.
Ideale se:
hai una muscolatura del piede e del polpaccio ben allenata,
corri con appoggio sull’avampiede,
cerchi sensibilità e contatto diretto con il terreno.
Attenzione però: passare da un drop alto a uno molto basso va fatto gradualmente, per evitare infiammazioni o tendiniti.
La stack height (letteralmente “altezza della pila”) è la quantità totale di materiale tra il piede e il suolo:
cioè quanto è spessa la suola della scarpa.
Se vuoi un’immagine chiara:
Il drop è la differenza tra tallone e punta.
La stack height è l’altezza complessiva della scarpa.
👉 Esempio pratico:
Scarpa A: tallone 30 mm, punta 20 mm → drop 10 mm, stack medio.
Scarpa B: tallone 40 mm, punta 35 mm → drop 5 mm, ma stack alto (molta ammortizzazione).
Scarpa C: tallone 20 mm, punta 18 mm → drop 2 mm, stack basso (sensazione minimalista).
Come vedi, una scarpa può avere un drop basso ma una suola molto alta, o viceversa.
E questo fa una bella differenza nel comfort e nelle sensazioni di corsa.
Entrambi i parametri — drop e stack height — cambiano il modo in cui il tuo corpo interagisce con il terreno.
Drop alto: tende a far atterrare con il tallone, riducendo lo sforzo su polpacci e tendine d’Achille, ma aumentando leggermente lo stress su ginocchia e anche.
Drop basso: favorisce un appoggio più naturale sull’avampiede, stimola i muscoli del piede e migliora la propriocezione, ma richiede più forza e stabilità.
Stack alto: più ammortizzazione, più comfort nelle lunghe distanze, ma meno sensibilità e stabilità.
Stack basso: più contatto con il terreno e reattività, ma anche più impatto e meno protezione.
In sostanza:
Il drop influenza la meccanica del piede.
La stack height influenza la sensazione sotto il piede.
Non esiste una formula magica.
La scelta dipende da come corri, dove corri e cosa cerchi nella scarpa.
Ecco alcune linee guida pratiche:
Meglio iniziare con un drop medio-alto (8-10 mm).
Ti aiuta ad assorbire gli impatti e a proteggere muscoli e tendini mentre costruisci la forza.
Un drop intermedio (4-8 mm) può essere una buona via di mezzo.
Ti permette di appoggiare più avanti senza stravolgere la tua corsa.
Puoi provare un drop basso (0-4 mm), ma con stack adeguato se vuoi comunque un po’ di protezione sotto il piede.
Molte scarpe da trail hanno proprio questo mix: drop basso + stack medio/alto.
Problemi al tendine d’Achille → meglio drop alto.
Dolore alle ginocchia o anche → meglio drop basso o medio.
Piedi sensibili o lunghi chilometraggi → stack più alto.
Nel trail running, la scelta di drop e stack height è ancora più personale.
Terreni irregolari, salite e discese continue fanno sì che il piede lavori in modo diverso.
Un drop basso (4 mm) aiuta la stabilità e il controllo nei tratti tecnici.
Un drop più alto (8-10 mm) può essere utile in gare lunghe o terreni molto duri, per ridurre la fatica muscolare.
La stack height diventa cruciale: più è alta, più ammortizzazione hai — ma anche meno sensibilità.
Molti trail runner alternano modelli diversi a seconda del terreno e della distanza.
Se vuoi cambiare drop o stack height in modo deciso, fallo gradualmente.
Il corpo ha bisogno di tempo per adattarsi, soprattutto tendini e polpacci.
Per esempio, se passi da un drop di 10 mm a uno di 4 mm:
inizia usandole una o due volte a settimana,
alternale alle tue scarpe abituali,
aumenta progressivamente la distanza.
Questo ti evita fastidi e microtraumi.
Drop → la differenza di altezza tra tallone e punta.
Stack height → quanto è “alta” la scarpa nel suo complesso.
Entrambi influenzano comfort, tecnica e impatto sulla corsa.
La combinazione perfetta? Quella che si adatta al tuo corpo e al tuo stile.
Più che inseguire i numeri, ascolta le sensazioni: il piede sa dirti molto più di qualsiasi scheda tecnica.
Drop – differenza (in mm) tra l’altezza del tallone e quella della punta della scarpa.
Stack height – altezza complessiva della suola, dal suolo alla pianta del piede.
Heel strike – appoggio del piede di tallone.
Midfoot strike – appoggio con la parte centrale del piede.
Forefoot strike – appoggio con l’avampiede.
Barefoot running – stile di corsa “naturale”, con scarpe molto minimal o senza scarpe.
Propriocezione – capacità del corpo di percepire la posizione e il movimento nello spazio.
Tendine d’Achille – grande tendine che collega il polpaccio al tallone.
Corsa naturale – stile di corsa che cerca di imitare il movimento del piede nudo, riducendo il drop e migliorando l’efficienza.